In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.2 Egli era in principio presso Dio:3 tutto è stato fatto per mezzo di lui,e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò cheesiste.4 In lui era la vitae la vita era la luce degli uomini;5 la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta.
Questo prologo, così solenne, luminoso e sublime, esprime uno dei punti più belli e arcani del Cristianesimo. Per questo motivo, al di là del coinvolgimento emotivo che c’incanta, è fondamentale cercare di capire. L’elemento-chiave è “tutto è stato fatto per mezzo di lui”, convinzione di fede ribadita nel Credo (“per mezzo di lui tutte le cose sono state create”). Si tratta dunque di un passaggio decisivo che la nostra fede vigile non può trascurare.
È evidente che il tentativo che faccio è soggetto alla precarietà e approssimazione che le parole e i pensieri umani hanno e che, in questo caso, risultano ancor più manifesti.
Dunque, in principio era la Parola e questa era presso Dio ed era Dio. Niente di ciò che Dio fa perde l’identità divina. Per questo motivo la Sua Parola, il Verbo, è Dio, Sua esternazione, Sua manifestazione a Lui esterna. E qui colleghiamo la Creazione presente nel racconto della Genesi:
3 Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu. […] 5 e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno.
6 Dio disse: «Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». […]. 8 Dio chiamò il firmamento cielo. E fu sera e fu mattina: secondo giorno.
9 Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo, si raccolgano in un solo luogo e appaia l’asciutto». […]. 10 Dio chiamò l’asciutto terra e la massa delle acque mare. E Dio vide che era cosa buona. 11 E Dio disse: «La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che facciano sulla terra frutto con il seme, ciascuno secondo la sua specie». […].
14 Dio disse: «Ci siano luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte; […]: quarto giorno.
20 Dio disse: «Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo». […]: quinto giorno.
24 Dio disse: «La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie». […]. 26 E Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». […] e disse loro: […]».29 Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. […]. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.(Gen 1:1-31)
Ho tagliato molta parte della narrazione per evidenziare ciò che deve essere evidenziato: «Dio disse». La Creazione si realizza mediante la Parola. È in Essa e con essa che avviene misteriosamente la vita. E, per meglio far luce su questa considerazione, colleghiamo il “In principio”, principio che riguarda il creato, giacché Dio non ha principio. È dunque la Parola il primo elemento mediatore con la realtà sensibile della creazione (“nato dal Padre prima di tutti i secoli”). Questa mediazione è una prima forma d’Incarnazione, una Sua anticipazione e preparazione, giacché il Verbo è Dio che si rivela e la Creazione è il contenuto della Parola, la Sua espressione, una Sua particolare Teofania. Essa sarebbe diventata Epifania, Rivelazione diretta della Parola, in modo esplicito, come Parola Vivente: la persona di Gesù, già presso Dio e in Dio e Dio Egli stesso. La Parola che è Vita, è la vita che ha creato (Incarnazione, per così dire, indiretta), la vita "di tutte le cose visibili e invisibili" e, nel contempo, la Vita che si è incarnata direttamente nella Persona di Gesù.