· 1. Certi imbrattatori di muri sono come i cani che vi orinano sopra per segnare il territorio e avvertire del loro passaggio. Non hanno altro per avvertire che esistono.
· 2. Solo il Padre Eterno poteva immaginare un ossimoro vivente come quello che, nella creazione, vede l’animale più grande al mondo, la balenottera azzurra, nutrirsi praticamente dell’invisibile.
· 3. Godersi la vita sino a che si può, sino a quando non sopravverrà la vecchiaia e la morte, è come volersi fumare l’ultima sigaretta prima di entrare nella stanza dell’esecuzione.
· 4. Come animali o animali evoluti mai avremmo potuto sapere cosa fosse il bene, ma saremmo stati appagati dal solo criterio che esiste in natura, l’utilità. Il bene, con la sua essenza gratuita, non può che avere il suo fondamento in Dio. In natura non esiste.
· 5. Le donne sono scese in piazza, scendono e scenderanno in piazza contro gli uomini. Gli uomini non ne sarebbero mai capaci.
· 6. Giampiero Tolardo (chi è costui?) sindaco dem a Nichelino impedisce il concerto di un cantante di nome Povia perché, parole sue, comparse su “La Stampa”, “Più volte ha manifestato posizioni no vax, omofobe e contro l'aborto, quanto di più lontano dai valori della democrazia che la nostra comunità incarna. Ho chiesto di rescindere immediatamente il contratto” . Qualche decennio fa, l’aborto era un reato (come ancora dovrebbe essere) e l’omosessualità e affini una pratica privata che non doveva riguardare la comunità: allora era quella la democrazia. Caro Tolardo se allora si fosse usato il tuo “democratico” metodo, che definirei anche oggi “fascista”, come l’avresti presa? Far tacere tutti i primi abortisti, i primi “orgogliosi esponenti di un genere liquido”…Una caccia alle streghe? Una censura inaccettabile? Una falsa democrazia? Sei il solito acefalo rappresentante di un pensiero unico che pretende pure di essere “democratico”, dimenticando le tue radici comuniste (Tolardo è stato votato anche dai comunisti al comune), radici di sangue e repressione, di morte e gulag, d’intolleranza e annientamento di ogni opposizione. Anche una certa Germania si definiva “democratica” per poi sparare a chi voleva scappare dal suo sistema di oppressione. Oggi, questa gente, in cravatta e camicia, detta legge con la sua cecità storica e la solita supponenza, perché la democrazia sembra stare solo dalla loro parte e dire qualcosa che non coincide con le “idee” di questi “democratici” va censurato ed eliminato. Per me che ho avuto la fortuna di non conoscere il fascismo, si pone però la domanda: ma non era proprio questa la prassi del fascismo?
· 7. Siamo sempre tentati dal reificare tutto. Cosa significa? Significa che quanto è spirito diventa cosa, res, realtà. Così la bellezza che lo spirito umano coglie in normalissimi fenomeni naturali diventa bellezza della natura; che animali o piante sono belli per il nostro spirito, ma diventano animali e piante belle. Così per le leggi che il pensiero assegna ai fenomeni naturali: la matematica e la geometria sono prodotte dal nostro spirito, ma diventano leggi della natura e realtà e cooperano con ciò che chiamiamo fisica per metter ordine agli eventi naturali. E tuttavia è altrettanto indubbio che una cascata sia più bella di uno scarafaggio e che la matematica sembra essere un vestito che la natura accetti senza problemi. Abbiamo bisogno di oggettività, di un riferimento universalmente valido, tanto che spostiamo l’asse di valutazione dallo spirito alla “cosa”. Ma è mia convinzione che l’oggettività sia non uno status, ma una relazione, anzi, meglio, un incontro, l’incontro tra lo spirito umano e l’entelechia in-scritta in ogni pur minima realtà presente. Non sto dicendo nulla di nuovo, ma voglio ricordare semplicemente come sia davvero un mistero questo incontro, che non possa essere conseguenza disordinata o prodotto del caso, imprevedibilmente ordinato. Forse, reificando acriticamente, si cerca di semplificare il problema ed evitare ogni altra riflessione su quello che già Einstein aveva definito, per l’appunto, il “mistero più grande”.
· 8. Debbo a mia moglie una riflessione davvero puntuale: per coloro che non assegnano lo statuto di persona all’embrione vale il principio che la qualità dell’esser persona è dipendente dalla quantità degli organi sviluppati. Come se l’esser persona dipendesse dalla quantità di ciò che si è sviluppato e si rende visibile. Ma uccidere e seppellire due neonati in cosa si differenzia dal farlo qualche mese prima della loro nascita?
· 9. Continuiamo come cattolici a difendere la vita biologica come se avesse valore in sé. Se questa vita non ha il suo fondamento nell’eterno, testimoniato dall’Incarnazione, la nostra vita non vale più della vita di un qualunque verme o pianta. Ciascuna specie difende la propria vita e la considera superiore. O radichiamo la nostra vita al piano della Creazione e della vittoria sulla morte o la condanniamo al fluire e alla consumazione, insignificante e destinata al nulla. Non possiamo elevare a valore la mera animale esaltazione della sopravvivenza.
· 10. Fatta salva la ovvia condanna della guerra, fallimento e sfogo animale, ho però il dovere di una riflessione. Abbiamo sempre giustamente chiesto come potessero i tedeschi ignorare i campi di concentramento e l’ignominia che veniva consumata in essi. Ora mi chiedo, per una terra ben più piccola e circoscritta, come possono i palestinesi aver ignorato che esistessero tunnel dappertutto, anche sotto le loro case fatiscenti e depositi di armi e munizioni persino negli ospedali? Si può parlare di popolazione civile innocente?