L'articolo "Il rischio dell'umano artificiale" esplora le profonde implicazioni dell'intelligenza artificiale (IA) sul futuro dell'umanità, bilanciando speranze e timori. Da un lato, c'è il rischio che l'IA porti a una passività pericolosa, minacciando la creatività e l'autonomia umana, riducendo gli individui a scheletri senzienti governati da macchine algoritmiche. Questo scenario preoccupante mette in evidenza il potenziale della tecnologia di rubare pensieri e influenzare negativamente le relazioni umane, portando a un'esistenza tecno-liquida. Dall'altro lato, l'IA offre significative opportunità di miglioramento in vari settori come la sanità, la produzione e l'istruzione, ponendo però importanti domande sulla responsabilità etica e morale. La riflessione proposta sottolinea la necessità di mantenere la tecnologia al servizio dell'uomo, preservando il potenziale creativo e la dignità umana, con un richiamo a bilanciare il progresso tecnologico con una forte responsabilità etica.
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ROBERTO ROSSI PHILOSOPHER
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Proprio così professore. Vedo che ha centrato il tema del mio articolo. È sempre un piacere confrontarsi con lei. Un abbraccio.
E' proprio questo il problema. L'equilibrio tra utilizzo delle insondabili risorse dell'IA e la responsabilità morale ed etica, che giustamente è stato posto come soluzione pienamente umana, riproporrà quella richiesta di falsi diritti democratici di libertà che evidenzieranno la mancanza di un qualunque riferimento morale nel nostro tempo che non sia quello meramente ideologico, soggettivo e pratico. Resta la nostra responsabilità di lasciare sempre vigile la nostra coscienza e i valori oggettivi che la guidano.