Qualunque pensiero, parola o scelta che non si allinei con il pensiero dominante è perseguito, offeso, ghettizzato, isolato, aggredito, etichettato, demonizzato. Così oggi ci sono argomenti intoccabili, argomenti sui quali non c’è libertà di pensiero, ma dove si è obbligati ad allinearci con il grande flusso sociale dei media, con il fiume di fango di certe ideologie terroristiche mascherate di democraticità. Guai oggi a toccare l’argomento aborto; guai, da qualche decennio (come cambia facilmente idea la gente passiva come un gregge che segue il caprone di turno), parlare di omosessualità come di una scelta anomala; guai a non essere militanti green, ecosolidali, a non difendere gli animali (quelli ovviamente accattivanti o piacevoli e utili all’uomo); guai a fare un qualunque “distinguo” sui processi di migrazione; guai a richiedere una giustizia più severa ed efficiente; guai a trattare come delinquenti certi imbecilli difensori dell’ambiente che bloccano strade, ambulanze, rovinano e deturpano opere d’arte e che arrivano, con la loro idiozia a sporcare la laguna veneziana facendone, di conseguenza, (paradossale ma in linea con l’imbecillità) morire i pesci. Ma come si fa ad essere così ciechi e acritici? Riempire di retorica ideale una mera difesa animale! Con il pensiero unico, c’è, ormai, una nuova “caccia alle streghe”, tutta laicista, tutta orizzontale, che non accende roghi, ma uccide psicologicamente, culturalmente, spiritualmente e castra ogni scelta alternativa di libertà. Chi non si conforma al pensiero dominante (che se diventa tale o è imposto come tale è subito fatto proprio dalle ideologie radicalchic) è attaccato, ghettizzato, si deve dimettere, deve chiedere scusa, ecc. E sappiamo che ogni forma di dittatura, a destra o a sinistra, nasconde il vuoto di idee e valori e spaccia per giusto il banale al quale tutti devono conformarsi.
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ROBERTO ROSSI PHILOSOPHER
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