Buongiorno Professore.
Ho iniziato a leggere da poco un saggio di Del Noce su Rousseau e Rosmini. Mi sembra di capire, da queste prime pagine, che Rosmini sia stato tacciato di spingersi un po' troppo in questioni politiche, abbandonando talvolta il piano teologico e filosofico che sarebbe stato più di sua pertinenza. È davvero avvenuto questo, o sono stati i suoi detrattori a non aver compreso fino in fondo il suo pensiero?
Grazie!
Preso (non potevo accontentarmi di leggerlo in biblioteca, ovvio)!