Hanno acceso la Torre Eiffel per annunciare al mondo l’entrata nella Costituzione francese del diritto di aborto. Questa nuova Rivoluzione Francese porterà, come ha già fatto nel passato la sua conclamata prima rivoluzione, a spargimento di sangue e al Terrore. Quando si dice con facile retorica che la storia insegna, si dice una sciocchezza. I fatti e gli eventi sono ciechi e ottusi e non insegnano nulla. È necessario faticare e riflettere e questo è un fardello che pochi si prendono sulle spalle. Quando fu aperto il Processo di Norimberga, si aprì un processo che era doveroso fare, ma che era impossibile realizzare, perché non esisteva un diritto internazionale (se non quello di guerra alla rappresaglia!) e nessun diritto particolare aveva e ha il diritto (appunto) di giudicare un altro diritto positivo particolare. E come fare allora a Norimberga? Come lasciare alle future generazioni un insegnamento, un monito un avvertimento su quanto successo con il Nazionalsocialismo e non far passare via una pagina così tragica e oscura della nostra storia? Ovviamente l’unica strada, in una prospettiva laica, è stata da sempre ed è tuttora, quella del “diritto naturale” (cfr. ad esempio Norberto Bobbio). Ai responsabili nazisti che si difendevano affermando (con laica coerenza) di aver rispettato le proprie leggi (sapendo di non poter essere giudicati con altre leggi nazionali) il Processo di Norimberga ha, di fatto risposto: “prima di essere tedesco, soldato o ufficiale, sei un uomo”. Non è qui il caso di approfondire il diritto naturale e il fatto che sarebbe da spiegare da dove provenga la natura dell’uomo, visto che non coincide certamente con la natura della natura, dove ci si scanna senza problemi. E il fatto che se si dice che è provenuto dall’evoluzione, allora sarebbe contraddittoriamente un fatto culturale, storico, dunque mutevole e passeggero e non assoluto. Ma l’insegnamento che viene da Norimberga è che il diritto, la legge, senza il riferimento alla morale (o se si vuole al diritto naturale, pur con tutte le sue contraddizioni) si fa assoluto e ciò che è legale diventa bene e giusto, senza ulteriori giudizi, quelli morali. È quanto creduto dai tedeschi sotto Hitler ed è quanto creduto dai francesi sotto Macron. Chi potrà mai arginare l’arbitrio di un potere che trasforma ciò che legifera per assoluto bene? Quale il suo limite? L’uomo cade nuovamente nell’idolatria, facendo del suo particolare, un assoluto indebito. E così anche uccidere, se è la legge a dirlo, diventa giusto.