Durante la lezione di "Introduzione alla filosofia" mi è stato chiesto di poter dare una chiave di lettura per la pittura di De Chirico. Ovviamente, non entra nelle mie competenze una valutazione strettamente estetica, ma è possibile indicare alcuni concetti-chiave che potrebbero risultare utili:
parlando di metafisica si cerca la rarefazione della realtà. E' l'unico modo, forse, per dare un'immagine della realtà non reale, ma, appunto, depurata del particolare;
un secondo elemento è la nitidezza. Colori e forme non hanno la particolarità delle sfumature, ma sono contestualizzati entro la relazione luce-ombra;
la nascita greca di De Chirico lo ha portato ancor più all'amore per la classicità, espressa con busti, colonne ed altri elementi di scavi archeologici;
infine la razionalità. Ciò che è metafisico è purificato, essenziale, netto, senza ombre sentimentali o irrazionali.
Non è certamente esaurita qui la valenza dell'opera di De Chirico, ma forse ci si può orientare meglio.